La Direzione Regionale Musei Nazionali della Basilicata, sabato 20 dicembre inaugura la mostra “Le dee del grano”, alle ore 17:30, al Museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata, a Palazzo Lanfranchi.

Una mostra diffusa che parte dalla semina e si chiude con il raccolto del 2026, con passaggio di testimone da una sede espositiva all’altra, in tutta la terra di Basilicata. Le aperture e le chiusure si alternano secondo i cicli vegetativi del grano. Ogni esposizione è diversa e tesse una parte del racconto complessivo. Si parte da Matera, contemporaneamente ai Musei archeologici nazionali di Metaponto, Policoro e Potenza. Inizia il racconto delle dee – culto, miti e riti -, del grano e delle donne e degli uomini “mangiatori di pane”, che da millenni abitano, e lavorano, le terre del grano.

La dea e il tempio di Garaguso, il gruppo scultoreo che costituisce, insieme al Kouros di Metaponto, uno dei reperti più prestigiosi e significativi del Museo archeologico provinciale "Michele Lacava" di Potenza, sono inclusi nel percorso espositivo di Palazzo Lanfranchi ben inserendosi in quella che è la narrazione della relazione tra Divino e Umanità, tra Terra e Umanità che affonda le sue radici nella Preistoria.

A partire dal Neolitico l’agricoltura diventa la principale attività umana. La coltivazione di cereali e legumi offre agli uomini una nuova possibilità di sostentamento, cui si affiancano l’allevamento, la pesca e, in misura minore, la caccia e la raccolta di frutti spontanei. L’abbondanza dei raccolti viene invocata attraverso rituali, che hanno come protagonista la Terra, custode del segreto dei semi, che dal buio del sottosuolo, dal “grembo materno”, germogliano e compiono il loro ciclo vitale, dispensatrice, pertanto, della vita, della rinascita, della rigenerazione, e regolatrice dei ritmi esistenziali delle più antiche comunità.

La Dea e il tempio di Garaguso non sono nuovi a questi trasferimenti temporanei. Nel 2023 sono stati in mostra al Museo "Salinas" di Palermo e nel 2011, in occasione delle celebrazioni dei 150 dall'Unità d'Italia, sono stati trasferiti a Roma e successivamente a Washington, ben rappresentando la Basilicata grazie al loro rilevante significato storico ed artistico.